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Hydrahead Records, [Focus On]

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Neuros
view post Posted on 22/6/2008, 11:31 by: Neuros




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Hydrahead Recordings
è una delle label musicalmente a noi più care. Ogni anno ci troviamo a parlare delle band che stanno sotto la sua ala protettiva, spesso queste stesse band sono tra le nostre preferite, oppure lo diventeranno. In questo topic proviamo a raccogliere più informazioni possibili sull'etichetta in questione, segnalando band/album degni di rilievo di cui ancora non si è trattato in alcun topic, per valutare se sia il caso o meno di approfondire, o semplicemente esaminarne l'operato, parabola ascendente o meno.

Non si può iniziare senza parlare dell'uomo dietro questo progetto, mr. Aaron Turner.

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Beh, tutti noi lo conosciamo [per chi non lo sapesse : ma 'sto forum allora a che serve? :lol: ], come mastermind degli Isis, come grafico, come gran figo dietro quella montatura di occhiali. Ma il Turner padre dell'Hydrahead?
Era ancora giovane quando nell'assolato e noioso New Mexico decise di tirare su in solitaria un mail-order che trattasse di punk e affini, correva l'anno 1995. Agli albori quindi tanto punk, tanto hardcore, tante rarità underground. Lo spirito era già quello giusto.
Trasferitosi sulla East-Coast in quel di Boston il sogno giovanile diventò realtà, appena ventenne Turner riesce a mettere in piedi un'etichetta che riuscì a portare grazie alla costanza le realtà underground verso le grandi masse : Converge, Coalesce, Today Is The Day, Anal Cunt; tutti questi nomi passarono [anche] da lui. Fondamentale fu la raccolta “Metal Is A Tough Business", edita nel 1998 per la Tortuga Recordings, ora sorellina della Hydrahead, che di questi tempi vanta nel suo roster 5ive, Old Man Gloom e Tusk tra gli altri. E con il passare del tempo non solo le band di Boston, ma quelle di tutto il New England, degli States, per poi approdare nel vecchio Continente e da qui al globo intero. Curioso come gli album degli Isis post-Celestial siano usciti per l’Ipecac di Mike Patton, ma anche a questo vi è una spiegazione: l’etichetta era logisticamente la più vicina agli studi di registrazione sulla costa opposta degli States.
E come grafico [diplomato alla School of the Museum of Fine Arts] non poteva non dedicarsi anche alla fase visiva dei suoi pupilli, ecco allora artwork e flyer, spesso in collaborazione con Jacob Bannon dei Converge.
Alcune sue interviste riguardanti il suo lavoro dietro la scrivania:

Intervista 1

Intervista 2

Intervista 3

Nei link di sopra [in maniera veloce sulla pagina myspace] si possono consultare tutte le band facenti parte del roaster, comprese quelle passate o che si sono affidate alla Hydrahead per una co-produzione
E ricordiamo alcuni grandi che purtroppo ci hanno lasciato, ma sempre sotto lo sguardo dell'Hydrahead

Botch - American Nervoso
Kahanate - Capture&Release
Mare - Ep


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E poi, last but not least, alcuni album fondamentali da avere, Isis e side-projects esclusi:


Today is The Day - Self Titled image image Keelhaul - Subject To Change Without Notice
Jesu - Self Titled image image Pelican - Australasia
Cave-In - Until Your Heart Stops image image The Dillinger Escape Plan - Calculating Infinity
Sunn O))) - Void image imageXasthur - Nocturnal Poisoning


Con questi album ho voluto dare una generale [e personale ovviamente] panoramica alla musica di cui si occupa la Hydrahead. Le derive più sperimentali del metal e dell’hardcore come Today Is The Day, con tutto il genio maligno di Steve Austin, la pazzesca [DonCaballeresca] deframmentazione dello sludge da parte dei Keelhaul, il talento sempre nuovo di Mr.Justin Broadrick, qui alle prese con i Jesu, dove doom, metal e shoegaze si fondono per dare un continuo all’omonima canzone che chiudeva la carriera dei seminali Godflesh. Il doom-sludge di Cavity e Pelican, questi utlimi poi lanciati in parentesi post-rock di più ampio respiro, idem per i Red Sparowes. La nevrosi dei Dillinger Escape Plan e degli Oxbow, capaci di picchiare come forsennati sempre sulla stessa ferita in diecimila modi differenti, e Cave-In che di quelle ferite ci campano e piangono. E poi la malignità dei Sunn O))) capaci di dare un volto cattivo al più placido drone degli Earth, e quella di Xasthur, uno dei tanti rivoluzionari del black metal statunitense, come gli Ocrilim. Ma c’è anche spazio per la sperimentazione noise ed elettronica di Lustmord e Merzbow, e le derive psichedeliche dei Clouds, appena usciti con il nuovo disco.
 
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